Ormai le vacanze sono iniziate da tempo e dopo una pausa di solo gioco e divertimento è tempo di dedicare qualche ora ai famigerati compiti delle vacanze. Forse non abbiamo nemmeno aperto lo zaino dall’ultimo giorno di scuola oppure abbiamo già lavato tutto, riordinato il materiale e provveduto a sostituire pastelli, gomme e temperamatite, in qualsiasi caso siamo costretti a” rimettere la testa a scuola” e seguire i nostri figli che, come non prevederlo, non ne hanno la benché minima voglia.
Diciamolo, avremmo tanto voluto che i nostri figli fossero stati alunni di quelle insegnanti che sui social diffondono la teoria ” no compiti, passeggiate nel bosco, pomeriggi sul divano e serate a contar le stelle … ” .
E invece no , la maestra di nostro figlio è della teoria ” compiti sì … compiti eccome !”
Quindi abbiamo un bel libro delle vacanze e magari qualche scheda aggiuntiva e, perché no, un paio di libri da leggere. Come sopravvivere a tutto questo?
Come convincere i nostri bambini a fare i compiti, magari anche con un minimo di impegno, senza rischiare di farsi togliere la patria potestà dai servizi sociali chiamati dai vicini?
Oggi proverò, come insegnante e come mamma di tre figli ( che fa molto curriculum in questo caso…) a darvi qualche consiglio per uscirne vivi .
Regola base ( fondamentale ) : RASSEGNAZIONE
E già perché i compiti si fanno, punto e basta. Tutti i giorni un pochino. Il giochetto che molti bambini fanno di decidere di giorno in giorno se oggi si faranno o non si faranno i compiti non funziona.
I compiti sono una certezza : rassegnazione.
Regola due : QUANDO
Sarebbe opportuno decidere un orario, ad esempio, tutti i giorni alle due, oppure la mattina che è più fresco, poco importa. La cosa importante è che quello è l’orario dei compiti perché il trucchetto del ” adesso c’è un bel film li faccio dopo ” è vecchio e si sa che quel “dopo “rischia di non arrivare mai.
Terza regola: ORGANIZZAZIONE
Una delle cose più importanti è organizzarsi al meglio e per tempo : prima di iniziare fare una valutazione delle mole di lavoro e suddividerla per i giorni utili a disposizione ( magari escludendo i fine settimana o i giorni in cui siete in villeggiatura). la cosa migliore è fare poco ma in modo continuativo; fare tutti i compiti in due settimane non serve, perché il bambino rischia poi di trascorrere troppo tempo in totale ozio dimenticando le nozioni acquisite.
Quarta regola : DOVE
Ne vedo sempre di tutti i colori: bambini sotto l’ombrellone con la linea del 20 in mano, bambini sai finestrini dei camper in coda in autostrada con matita e gomma, persino ragazzini sul traghetto con quaderni e libri.
Resto sempre dell’idea che per fare i compiti serva un clima tranquillo con poche distrazioni, la tv spenta e un bel tavolo dove organizzare il materiale occorrente.
Regola numero cinque: CON CHI
Da soli. I bambini svolgere i compiti da soli ma con la supervisione di un adulto. Cosa significa?
Significa che “finisci la paginetta e poi vediamo se è corretta” . Farli al posto loro non serve ma nemmeno lasciarli da soli a riscrivere venti volte acqua con due q serve. Ci vuole buon senso, come in tutte le cose.
Può essere una buona occasione per capire come si destreggia nostro figlio con i vari argomenti affrontati durante l’anno e se ha qualche lacuna che magari può colmare prima della ripresa dell’anno scolastico.
Regola sei: NON DISPERARE
Succede, a volte, di avere un figlio che proprio non ne vuole sapere, e così i compiti diventano l’ora della tirannia, delle minacce e delle vacanze rovinate. Vi consiglio fermezza e molto sangue freddo , nonostante le temperature bollenti. Mostratevi fermi sulle vostre decisioni: avete deciso che bisogna fare due paginette? E due paginette saranno. Vostro figlio è libero di decidere se impiegarci 20 minuti oppure tre ore. Questa è una scelta sua.
Imparerà presto che è meglio mettersi al lavoro e poi tornare a giocare.
Ultima e settima regola: NON MALEDITE LA MAESTRA
Ricordate, siamo una categoria a continuo rischio esaurimento nervoso, non infierite.
I compiti li abbiamo dati perché i vostri figli possano non dimenticare tutto ciò che faticosamente hanno imparato a scuola. Non odiateci, se potete.
Buona fortuna
Maestra Elena