Ti sei mai chiesta/o che cosa significa davvero la parola studiare? Io l’ho fatto molti anni fa, quando per la prima volta mi sono ritrovata in una classe terza a spiegare ai miei alunni curiosi come si studia.
Ho voluto spiegarlo a me stessa prima che a loro e per farlo ho fatto la cosa più ovvia che potesse venirmi in mente: ho cercato il significato sul dizionario.
Incredibile come a volte l’etimologia delle parole ci regali emozioni inaspettate.
La parola studiare deriva dal latina studium e significa letteralmente aspirare a qualcosa, applicarsi attivamente. Aspirare è un verbo bellissimo, sinonimo di desiderare.
Quindi studiare significa desiderare.
Ma non solo. Perchè subito dopo c’è quell’avverbio: attivamente che significa in modo concreto, in prima persona, in modo attivo.
Quindi se la logica mi assiste studiare ha a che fare con il desiderio, l’aspirazione a qualcosa di grande che ci mette in moto, ci spinge a fare. Quando pensiamo a qualcuno che sta studiando ce lo figuriamo seduto fermo e immobile su una sedia davanti ad un libro aperto.
E invece no.
Lo studio, seguendo la sua definizione, ha a che fare con il movimento. In effetti se ci pensi bene quando studiamo tutto si muove: i nostri pensieri, le nostre connessioni neuronali e anche noi che ci evolviamo verso qualcosa di più alto, di lontano da ciò che eravamo prima di entrare in contatto con le nuove conoscenze.
Ci pensi mai che spesso il senso delle cose è dentro di noi, anzichè nelle cose? Io continuamente.
Alla luce di ciò che ci siamo detti, la non voglia di studiare che cosa sarebbe se non una mancanza di desiderio e una sorta di immobilità? E quindi quale sarebbe il nostro ruolo se non quello di accendere la passione e di smuovere emozioni?
Lascerò la riflessione aperta. Vedi tu che cosa farne.
maestra Elena